Taiwan ha raggiunto il record di 200 giorni senza casi di Covid-19 trasmessi all’interno del paese. Un successo nel tenere sotto controllo il virus mentre i contagi aumentano in gran parte del mondo. Le autorità taiwanesi hanno agito tempestivamente per arrestare la diffusione della malattia, hanno introdotto misure di controllo severe, tra cui due settimane di quarantena per chiunque volasse sull’isola, e hanno usato ampie risorse per i test e la tracciabilità.
Il successo di Taiwan nel contenere la pandemia non dipende dall’essere un’isola, e nemmeno dal fatto di essere un paese non particolarmente rispettoso della privacy e dei diritti civili e digitali. E’ invece merito di un tracciamento puntuale e completo dei contatti (4T – Testare, Tracciare, Trattare, Trasparenza), in cui la componente digitale è si presente, ma non prevalente.
Il tracciamento è sistematico, le persone in quarantena, che ricevono supporto medico, vengono tutte anche controllate perché non si allontanino dall’abitazione, sia con chiamate telefoniche che utilizzando i dati di cella GSM. Chi è in quarantena riceve telefonate quotidiane, e può trovarsi la polizia alla porta se non risponde o risulta fuori casa senza motivo.
Nell’ambito di un sistema di tracciamento sistematico e completo, è certo possibile limitare l’utilizzo dei dati di localizzazione alle sole persone in quarantena, e solo durante il periodo di quarantena, cancellando tutto alla fine del periodo di quarantena.
E’ certo possibile fare questo con la massima trasparenza di procedure e la massima tutela della privacy secondo GDPR, riducendo al massimo la limitazione del diritto alla privacy di chi è entrato in contatto con un positivo.
Ricevere telefonate di controllo della presenza in casa unitamente ad un supporto medico ha aspetti positivi prevalenti; trovarsi la polizia a casa invece è senz’altro poco simpatico ma è accettabile, visto che la quarantena è un preciso obbligo di legge, anche quando non ci si trova in queste circostanze eccezionali.
E’ il momento di richiedere ai nostri parlamentari ed al Governo di attivarsi perché venga realizzato un sistema di tracciamento e supporto alle persone in quarantena, che abbia le risorse sufficienti a tracciare il numero di persone necessario.
Il sistema di tracciamento dovrà essere realizzato minimizzando l’invasività personale, utilizzando i dati personali solo per le persone in quarantena e solo per il periodo strettamente necessario ad esaurire la quarantena.
Il sistema dovrà essere realizzato e gestito nella massima trasparenza, in modo da garantire i diritti dei cittadini e soprattutto meritare e riscuotere la loro fiducia.