La pandemia ha evidenziato quanto il sistema di reclutamento a numero chiuso per le facoltà mediche e la conseguente riduzione dei posti per le specializzazioni sia inadeguato.
Assistiamo da mesi al rincorrersi di notizie allarmanti ed allarmate sulla mancanza di personale sanitario, medici ed infermieri.
La pandemia ha scoperchiato il vaso di Pandora e tutte le inefficienze ed inadeguatezze, i ritardi e le omissioni che hanno trasformato il Servizio Sanitario Nazionale dalla promessa di “cure per tutti” alla realtà di “cure per pochi” hanno rivelato l’estrema fragilità della rete sanitaria italiana e le grandi differenze tra i territori.
Gli stessi medici e direttori generali di policlinici ed aziende sanitarie che oggi alzano dolorosi trenodìa per la mancanza di personale sono quelli che da sempre si oppongono all’accesso libero alle facoltà mediche. Il sistema del numero chiuso ha innescato un processo altamente remunerativo per le facoltà e un formidabile accentramento di potere nelle mani di pochi individui. Ha invece lasciati gli ospedali e le cliniche prive di medici.
Il diritto all’istruzione è un diritto sancito dalla Costituzione, il numero chiuso per l’accesso alle facoltà universitarie, viola questo diritto.
Il Partito Pirata Italiano chiede da subito al governo, che come ha erogato finora fantasiosi buoni vacanza e monopattino, di consentire un reale accesso ad Internet generalizzato, erogando subito un voucher di € 25/mese per recuperare i costi di connessione, a cui sono stati costretti la gran parte dei cittadini dalla chiusura di università, uffici, scuole.