Il Partito Pirata sostiene l’associazione TNT Village – Scambio Etico, attualmente impegnata in numerose cause legali a causa delle attività svolte in questi anni in ambito file sharing Peer to Peer.
Ribadiamo che le leggi sulla cosiddetta “proprietà intellettuale” sono oggi del tutto obsolete e sbilanciate a favore delle industrie dell’intrattenimento, non tutelando adeguatamente né gli autori né i cittadini e società in generale, che hanno diritto sia ad una giusta retribuzione che alla libera circolazione della cultura e della conoscenza. Impedire la condivisione senza scopo di lucro di beni regolarmente acquistati rappresenta un’indebita ingerenza di terze parti in uno scambio tra privati. Se questo principio fosse applicato nella vita quotidiana, sarebbe vietato prestare libri ai propri vicini di casa.
I monopolisti del copyright, negli ultimi vent’anni, hanno impiegato enormi quantità di tempo e denaro in attività di lobbying tese a mantenere un privilegio monopolistico ormai del tutto ingiustificabile; la chiusura di Napster, il processo a The Pirate Bay, e in Italia la guerra contro TNT Village sono grotteschi e inutili tentativi di fermare le lancette del tempo: il mondo è già andato oltre gli editori e le case discografiche, trovando nuove forme di distribuzione di film, musica e libri e altro materiale culturale.
Come Partito Pirata vogliamo creare una società fondata sulla conoscenza come bene comune. Riteniamo che la competizione economica non possa basarsi sul controllo delle informazioni, ma sulla capacità di innovare. Il software e l’hardware libero, progetti come Wikipedia e altre iniziative open dimostrano che è possibile coniugare la libera circolazione delle idee con il legittimo desiderio di profitto economico.